Il settore nasce dall’integrazione organica delle metodologie e delle tecnologie proprie dell’ingegneria industriale, e principalmente della meccanica e della chimica, con le problematiche mediche e biologiche relative alle scienze della vita. La finalità di tale integrazione è rivolta all’ambito tecnologico, industriale, scientifico, clinico, ospedaliero. I contenuti scientifico-disciplinari riguardano l’applicazione bioingegneristica di aspetti metodologici, tecnologici, teorici e sperimentali, tipici dell’ingegneria chimica e meccanica, e quindi lo studio, la progettazione, le tecnologie e la valutazione funzionale di strumentazione, dispositivi ed impianti medicali, di materiali naturali e artificiali, di tessuti, apparati ed organismi mediante strumenti modellistici, analitici e numerici. I metodi propri del settore si basano sul legame struttura-proprietà caratteristico dei biomateriali e delle strutture biomeccaniche. Anche l’approfondimento conoscitivo, basato sulla scala di osservazione, consente la caratterizzazione biomeccanica delle strutture biologiche e l’analisi delle caratteristiche di interfaccia biologico-artificiale, che sono alla base della progettazione dei dispositivi biomedici.